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Grazie per questo contributo. Quando ho letto la notizia delle zone rosse a Trieste, ho sentito un grande senso di paura e rabbia, non di certo di speranza e rassicurazione, come dice la giovane persona che riporta la sua testimonianza stile far west. Per varie ragioni:

1)Proibire ad una persona, qualsiasi essa sia, di addirittura transitare in una zona pubblica è anticostituzionale.

2) Il giudicare se una persona è potenzialmente pericolosa, a tal punto da non farla gravitare nella suddetta zona molto estesa, viene lasciato in mano alle forze dell'ordine: questo dà un ampio spettro di arbitrarietà a polizia, militari e carabinieri, la cui maggior parte vede l'abuso di potere come forma mentis.

3) È conseguente a questa libertà di decisione il fatto che verranno adottati criteri con forti stereotipi: difficilmente io, bianca e caucasica, posso venire giudicata pericolosa dal mio aspetto. Va da sè il contrario.

4) Sembra un vero e proprio stato di polizia o di eccezione: vengono strumentalizzati episodi di criticità per estendere misure di repressione come prassi. Oggi saranno queste zone (già peraltro estese), domani magari sarà tutto il centro.

5) Viene sempre di più marchiato il centro cittadino e spinto tutto ciò che NON si vuole vedere sotto il tappeto, come dite voi, e fuori dal centro. Va da sé che le persone che si ritrovano a spacciare lo faranno semplicemente in un'altra parte, e i residenti dei quartieri periferici non credo ne saranno contenti.

6) Perché ci si lamenta dell'alcol venduto a poco prezzo? Io sono contenta che esistano ancora zone in città dove uno spritz o una birra si può pagare a un prezzo umano e non ai prezzi turistici del centro. Forse la persona testimone preferisce lo stile fighetto da centro, dove io non metto più piede da tempo per il rumore della musica sparata dai bar, i prezzi esorbitanti e le mandrie di adolescenti e adulti molesti ubriachi che pagano cocktail a 12 euro. Punti di vista diversi.

7) Sappiamo tutti che occultare la marginalità non fa che creare una bomba a orologeria e inasprire il malcontento delle persone che non hanno un lavoro adeguatamente pagato, che sono disoccupate, dei giovani senza un futuro scritto, delle persone migranti vaganti per la città e di tutte quelle che ricorrono a lavori "criminali" per sopravvivere.

8) Cosa vuol dire degrado? Degrado sono per me le navi da crociera che deturpano il paesaggio e sbarrano la strada sulla pista ciclabile.

O ancora le strade fuori dal centro sono già un cesso: le persone residenti non sono capaci di fare la raccolta differenziata decentemente, perché pensano che tutto finisca nell'inceneritore; di buttare acqua sul piscio dei cani o di raccogliere i loro escrementi. Questo non viene mai visto o menzionato nel degrado della città.

Sono veramente spaventata da queste zone rosse e sicuramente vedere camionette dell'esercito in giro per la città non è piacevole.

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Cara Martina, ti ringraziamo dell'accurata analisi, che condividiamo punto per punto. La testimonianza della persona residente che abbiamo riportata è emblematica di quanto certi discorsi su "degrado" e "sicurezza" siano ormai ampiamente condivisi tra la popolazione, anche al di fuori dell'elettorato di estrema destra.

C'è (tanto) bisogno di decostruzione e di analisi, sappiamo che il panorama attuale è a dir poco desolante; e, proprio per questo, dobbiamo impegnarci per lanciare qualche piccolo granello di sabbia – in forma di critica, di domanda, di dubbio – all'interno dell'ingranaggio del discorso pubblico, sempre più asfissiante.

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Cari amici grazie per il vostro lavoro. Abito in centro, e anche se non vivo in una "zona rossa", assisto da tempo al progressivo degrado. La città, bene comune, non viene curata, ma sfruttata. È a disposizione dei gestori dei bar e dei locali, che offrono merce di scarsa qualità al maggior guadagno. I cittadini sono considerati clienti, come del resto i turisti. Il malessere che sta interessando Trieste, deriva dalla marginalità, ma non solo. Viviana.

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Cara Viviana, grazie a te di seguirci e sostenerci. Sul tema dell' offerta povera e limitata a una cittadinanza sempre più ridotta a mera clientela vale la pena di dedicare un capitolo a parte, e sarai la benvenuta se ci aiuterai a scriverlo

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